LA SOLITUDINE

Eccomi di nuovo sul blog.
Oggi voglio condividere con voi il tema della solitudine che è più diffusa di quanto sembra. Ci si può sentire soli anche se si vive in mezzo a tante persone. Ci possono essere parti di una persona che inglobano dei vissuti così profondi che non è facile condividere con gli altri. Per esempio vissuti infantili dove non era possibile comunicare ad altri, condividere, quello che si stava vivendo. Quel senso di solitudine può accompagnare una persona per molta parte della sua vita.  C'è poi la solitudine degli anziani che si sentono soli e non più utili alla società, quasi sempre messi da parte dalle nuove generazioni. Anziani che custodiscono dentro di loro un'enorme saggezza, dovuta all'esperienza, che pare non interessare ad alcuno. C'è la solitudine del dolore di chi perde una persona cara, dopo tanti anni di convivenza. Ancora,  la solitudine di un genitore che perde un figlio oppure di chi non ha avuto una madre o un padre. Che dire poi di come ci si può sentire soli e frustrati dopo un tradimento? Ma un'altra sfaccettatura della solitudine è l'attitudine a voler rimanere volutamente soli. Questo può accadere perché non si ha sufficiente stima di se stessi o anche per la paura del confronto e di essere accettati dagli altri, diviene quindi una sorta di sofferenza. Può anche accadere perché ovunque siamo ci sentiamo nel nostro centro e comprendiamo che non siamo mai soli in questo Universo, che Dio non ci lascia mai soli, perché è presente in tutte le forme. I momenti di solitudine ci riportano a noi, per poi farci espandere nuovamente verso l'esterno. Infine non siamo mai davvero soli, perché tutti siamo legati gli uni agli altri e se apriamo le porte del cuore al vero amore, quello con la A maiuscola, tante nuove persone potranno apparire nelle nostre vite.
Vi auguro una buona vita
Adriana Crisci

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