IL BILANCIO

Dopo la mia assenza, dovuta a numerosi impegni, ritorno con una vena creativa e mi piace ancora scambiare con voi alcune parole riguardo al nuovo anno. " In verità alla fine di ogni giorno faccio un bilancio dei miei pensieri, delle mie parole e delle azioni. Trovo che sia un modo per comprendere meglio in quale direzione sto andando e di correggere il tiro. Ognuno di noi è quello che gli altri pensano sia, quello che egli stesso pensa di essere e quello che, in realtà, E'. Gli altri si fanno un'opinione di noi a seconda del loro modo di osservarci. Voglio dire che, a seconda della propria forma mentis e del colore degli occhiali che indossano, si fanno una propria personale idea di noi. Dalle idee dei singoli individui che incontriamo e con i quali ci relazioniamo si forma l'idea collettiva, quella che la società ha di noi. Dipende anche dal peso preponderante che un singolo può avere all'interno del nucleo societario, ad ogni modo rimane sempre il suo pensiero, la sua idea. Possiamo cambiare l'idea che una persona si è fatta di noi? Possiamo cambiare il suo schema mentale o il piccolo  luogo remoto della sua mente in cui ci ha schedati? E' questa una bella domanda, non trovate? Capita che le nostre interazioni, con i diversi individui possano cambiare, ma più o meno, di fondo c'è una maniera ripetitiva che determina i nostri comportamenti e quella maniera si può cristallizzare dentro di noi, al punto da determinare una chiusura non solo delle nostre menti, ma anche delle nostre coscienze. Ci sono vari livelli di coscienza e vari risvegli e quindi ognuno di noi vede l'altro, non solo a seconda delle proprie personali aspettative, ma anche a seconda del livello coscienziale che ha raggiunto.  In realtà non esiste alcuna divisione poiché siamo tutti specchi che si riflettono gli uni con gli altri, sapere questo è fantastico, il problema è essere questo concetto, comprenderlo e praticarlo. Come si passa dalla teoria alla pratica? Quando subisci una ferita o ferisci un altro, sia persona o essere vivente, devi sforzarti di comprendere il PERCHE'. Valutare fino in fondo i nostri comportamenti, innanzitutto e poi quelli dell'altro. Valutare come noi abbiamo visto l'altro in una determinata situazione, come abbiamo visto noi stessi e come l'altro ha potuto vederci.  Vedere se quella situazione ha fatto risvegliare, ancora una volta, delle ferite antiche, o meglio la ferita, già presente dentro di noi. In questo modo si può, chiaramente, comprendere come siano nate delle incomprensioni: semplicemente noi abbiamo avuto una visione non del tutto reale dell'altro e abbiamo proiettato su di lui o su di lei le nostre concezioni e quello che vedevamo, di noi, rispecchiarsi nell'altro. Bene, iniziamo a fare una verifica dell'anno trascorso o meglio sarebbe dire degli anni trascorsi. Infatti noi siamo la sommatoria del nostro passato e procediamo con il valutare le nostre azioni e reazioni. Siamo onesti, senza colpevolizzarci, scopriremo che abbiamo agito in un certo modo perché non avevamo gli strumenti e la conoscenza per fare diversamente, tuttavia grazie al nostro agito, abbiamo potuto imparare delle lezioni importanti e quindi migliorarci. Il problema, direte voi, è che gli altri si sono fatti una propria concezione di noi e ci hanno schedato in un certo modo, la risposta potrebbe essere : scagli la prima pietra chi non ha errato " oppure " in una situazione non c'è mai chi ha perfettamente torto e chi ha ragione ". Proviamo a vedere noi stessi oggi, con una consapevolezza diversa, come agiremmo e come agirebbe l'altro? Potremmo essere giudici di un altro oppure lasciare che l'altro sia nostro giudice? Cosa possiamo fare per modificare l'opinione dell'altro, oppure l'opinione che noi abbiamo di un altro? Quando prendiamo in considerazione un vissuto, una relazione interpersonale, dobbiamo far scorrere tutte le scene e non solo quelle che ci possono far comodo per  giustificare i nostri errori, se ci sono degli errori. Se applichiamo questo metodo troveremo che ci sono molte cose buone che abbiamo fatto per gli altri e che gli altri hanno fatto per noi.  Se lasciamo spazio alla crescita dei ricordi dei momenti belli e non di quelli che ci hanno ferito, alla fine scopriremo che tutto è andato esattamente come doveva andare e che ognuno ha rispettato il reciproco patto di recitare il suo ruolo nelle vicendevoli vite. Forse non potremo cambiare l'opinione che gli altri si sono fatta di noi, ma quello che è più importante è che ci  cambiamo l'opinione che abbiamo di noi stessi. Questo non significa giustificarsi, lì dove abbiamo notevolmente toppato, ma darci una possibilità di accettare, trasformare ed elevare quei nostri lati oscuri che per prima siamo  noi a non accettare. Anche l'idea che abbiamo di noi stessi non è, in fondo, reale, non è così? Questo perché non siamo imparziali neanche nei nostri confronti. L'opinione che ci siamo fatta di noi stessi deriva dai nostri vissuti, dalle paure, dalle ansie, dalle barriere, dalle spinte e dalle difese dell'ego, dalle ferite e dai condizionamenti ricevuti, quindi come può essere veritiera? Alla fine ci chiudiamo nel bozzolo del falso IO e dimentichiamo che il vero IO, cioè quello che noi siamo realmente è lì che sta solo aspettando di essere scoperto. Tuttavia se ci trinceriamo dietro le paure, i risentimenti, i sensi di colpa, se applichiamo punizioni e autopunizioni, se fuggiamo dalle nostre responsabilità, dalla nostra bellezza e dalla nostra luce interiore, la nostra vita sarà soddisfacente a livello materiale, ma sarà arida, come un deserto a livello di vera felicità interiore. Ognuno di noi è un essere in continuo cambiamento e nella dimensionalità quantità ciò che eravamo un secondo fa non lo siamo più ora, anzi si può dire che, contemporaneamente, viviamo in varie dimensioni: quella mentale, quella fisica e quella animica. Il tempo scioglie i nodi più complessi, ma dobbiamo avere voglia di lavorarci su, per volerli sciogliere e di dedicare del tempo a sbrogliare la matassa, senza inutili fissità e fissazioni. Volevo darvi un breve consiglio, per farvi comprendere come la vostra vita sia preziosa e al contempo singolare e come sia un mondo così profondo e interessante, che agisce con altri mondi altrettanto profondi e interessanti. Non valutate mai gli altri dalle futili apparenze, perché non conoscete in profondità i loro mondi interiori e come potremmo quando non conosciamo fino in fondo i nostri?  La vita è partita da un punto per ritornare allo stesso punto e durante questo percorso, di ritorno a casa, quello che vale è solo come e se avremo saputo amare nella maniera più universale possibile. Quello che varrà sarà di quanto falso Io ovvero falso ego saremo stati capaci di spogliarci, per essere alla fine davvero liberi ed avere dentro di noi, davanti a noi, dietro di noi, intorno a  noi tutto ciò che REALMENTE SIAMO! Per questo osservare, come davanti ad uno specchio, quello che gli altri pensano di noi ci farà notare quello che abbiamo ancora da migliorare, osservare all'interno dello specchio quello che noi pensiamo di essere ci aiuterà a migliorare, osservare ciò che è oltre lo specchio ci aiuterà a salire le vette più elevate della sacralità e della vera conoscenza".
Brano tratto dal nuovo libro di Adriana Crisci, di prossima pubblicazione. Tutti i diritti sono riservati. Copyright Adriana Crisci . 

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