La scelta vegetariana diviene un passo importante da realizzare nel percorso di crescita. Noi siamo quello che mangiamo e non soltanto a livello grossolano della nostra struttura della materia, ma a livello più sottile. Tutto ciò che noi siamo: pensieri, sentimenti, emozioni, quello che percepiamo e non tocchiamo e che tuttavia è la parte che abita il contenitore corpo fatto di materia, viene formato dalla parte più sottile ed energetica del cibo.
Come possiamo pensare di essere vitali se ci cibiamo di morte? Come possiamo pensare di amare la vita se non amiamo la vita di altri esseri anima-ti come noi?
AHIMSA, praticare la non violenza è estremamente importante in un percorso di crescita dell'umanità. forse la mia idea sarà sbagliata, ma non sono concorde con quei movimenti di pacifisti che poi si cibano di alimenti ottenuti con la violenza sugli animali.
E' necessario, per creare la vera rivoluzione della pace e far si che si estenda nel mondo, iniziare dalle piccole cose, dai piccoli gesti, dalle azioni ripetitive, meccaniche, necessarie alla sopravvivenza delle speci e quindi dal cibo.
Si, la vera rivoluzione potrebbe partire dall'atto quotidiano del cibarsi senza creare sofferenza altrui, senza la necessità di allevamenti intensivi e di macelli.
Ognuno di noi, nel suo piccolo, potrebbe iniziare ad introdurre, nella sua dieta quotidiana, più verdure, non solo perché fanno bene alla salute, ma per aprirsi agli altri, per il bene degli altri. Inoltre si ritornerebbe ad avere un contatto più amorevole con la terra, poiché quando iniziamo ad occuparci davvero del nostro benessere, viene naturale selezionare la qualità degli alimenti.
Spesso mi viene rivolta la seguente domanda, ma le verdure non soffrono come gli animali?
In modo etimologico abbiamo due parole differenti: il dizionario definisce animale "ogni organismo sensibile in grado di muoversi spontaneamente, compreso l'uomo" , vegetale invece richiama il verde e il vivo.
Quindi l'animale è sensibile, il vegetale vivo. Non è detto che qualcosa di vivo possa essere sensibile, poiché la sensibilità è data dall'aspetto mentale. Da qui si deduce che gli animali, nella scala evolutiva siano più vicini all'uomo e quindi abbiano una mente e i vegetali no.
La sofferenza è prodotta dalla mente. E' la mente che porta sofferenza sia negli uomini che negli animali.
Ecco perché la scelta vegetale è una scelta di pace e non di violenza.
Potremmo certamente causare morte ai microrganismi che vivono in simbiosi con i vegetali, ebbene, anche quando parliamo o ci laviamo uccidiamo una serie di piccolissimi organismi.
Allora cosa fare?
Lo yoga ci da una soluzione e in particolare il bhakti yoga.
Ogni gesto gesto offrilo a Dio. Con umiltà pensa che hai bisogno di nutrirti per sopravvivere, che si mangia per vivere e non si vive per mangiare ed allora la tua ottica cambierà.
Adriana
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