Pochi giorni fa con degli amici, scherzosamente, scambiavamo due chiacchiere e piacevolmente ho constatato quanto sia importante coltivare l'arte dell'amicizia, il collegamento con persone gentili e parlare di argomenti che non creino disarmonie. L'amicizia è qualcosa di sacro e se viene alterata da discussioni ci dobbiamo chiedere se è una vera amicizia, questo mi ha insegnato il mio Guru. L'amicizia autentica fa parte dell'Amore con la A maiuscola, per questo se troviamo veri amici è come se avessimo scoperto dei tesori, come il detto ci indica. Per coltivare quella che i nostri avi chiamavano amicitia bisognerebbe conservare uno spirito un po fanciullesco che segue il cuore, piuttosto che la mente. Le amicizie che costruiamo sono lo specchio di quello che noi siamo dentro: avremo delle relazioni vere, autentiche, trasparenti, se dentro di noi cerchiamo di promuovere la verità e l'amore. Avremo relazioni superficiali, disturbate, piene di trambusto e sofferenza se dentro siamo delle persone irrisolte e conflittuali che rischiano di trascinare anche gli amici nell'afflizione. Tuttavia a volte, ciò che si vede nell'altro è quanto ognuno desidera avere dentro di se e non riuscendo, capita che si commettano degli errori nei confronti di una persona amica. Non dobbiamo mai cercare di correggere l'altro anche quando i suoi errori possono essere manifesti ma ricordarci che l'unico potere che abbiamo è quello di cambiare noi
stessi e che possiamo cogliere da amicizie sincere e oneste gli insegnamenti per diventare
persone migliori. Un individuo che è al servizio degli altri vedrà in questi qualità positive e cercherà sempre di aiutare tutti nessuno escluso, incoraggiandoli. Possiamo provare amore per noi stessi quando amiamo, in maniera altruistica e cercare di non ripetere le stesse esperienze di chi è in errore. La vita è una preziosa occasione e la si spreca quando si continua a tentare di manipolare, ferire,umiliare. L'amicus è quella persona i cui sentimenti sono somiglianti ai nostri, non solo, aggiungerei: con il quale si instaura un rapporto di reciproca fiducia che va al di là delle questioni materiali. I veri amici sono i nostri migliori confidenti e noi i loro e per questo è una relazione davvero straordinaria! Il satsaṅga da saṅga compagnia e sat vero è uno dei fiori della pratica dello yoga ma direi anche di ogni comunità e ci indica quanto sia importante la frequentazione di una buona compagnia composta di persone che dialogano tra loro e hanno il tempo e la pazienza di ascoltarsi al fine di raggiungere la stessa meta. Un sano scopo comune porta al miglioramento della qualità di vita di tutta la compagnia. Il ricercare un buon satsang e il comportarsi con amore è di per se una pratica. C'è un detto popolare che dice " Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei". Esso ci indica che, a seconda del gruppo di persone che frequentiamo così diventiamo. Le amicizie, sopratutto se sono intime, influenzano profondamente le nostre vite e ne determinano il futuro, per questo è importante trovare luoghi dove le persone condividono nobili ideali e perseguono, con sincerità, uno scopo di elevazione della propria condizione. Seguire
il seguente decalogo potrebbe essere un ottimo
corollario sia per la pratica dello yoga ma nella vita in generale.
SPUNTI PER COLTIVARE L'ARTE DELL'AMICIZIA
1- Aiutarsi sempre vicendevolmente
2- Sostenersi reciprocamente
3- Divertirsi insieme e promuovere una vita allegra
4- Invitarsi nelle rispettive case. La casa è quella fisica ma anche quella interiore, delle nostre emozioni e sentimenti. Invitarsi significa aprirsi l'uno con l'altro
5- Conversare facendo in modo che le discussioni non alterino il rapporto ma siano costruttive e amplifichino in noi la capacità di saper ascoltare l'altro
6- Scambiarsi le idee, perchè dallo scambio può nascere il nuovo
7- Essere affettuosi e gioiosi ogni volta che ci si incontra
8- Chiedere: " Come stai? Vuoi parlare con me? Posso fare qualcosa per te?"
9- Aiutarsi a superare le difficoltà e i momenti poco felici
10- Accertarsi che l'altro stia bene e desiderare il suo bene. Quindi non pensare solo a quello che noi desideriamo, a come vogliamo che l'altro soddisfi i nostri desideri ma promuovere la felicità dell'altro e di conseguenza il nostro benessere
11- Essere gentili e umili, chiedendo scusa o perdono quando ci accorgiamo che abbiamo abusato del tempo e della vita dell'altro e lo abbiamo, in qualche modo, ferito. Questo andrebbe fatto sempre ed è un atto di autentica nobiltà d'animo e di grande spiritualità.
C'è un poema indiano che dice : Quale felicità, quale beneficio avete potuto trarre dall'amicizia? I vostri amici vi hanno trasformato o sono stati trasformati da voi?" Se non vi è stata alcuna trasformazione, a che cosa serve dunque l'amicizia?"
Ringrazio il mio Maestro Sathya Sai Baba per gli insegnamenti sull'amicizia che cerco di applicare non senza difficoltà, li sintetizzo: la vera amicizia è interessarsi e prendersi cura dell'amico, è condivisione e non è una strada a senso unico ma a doppio senso. Se si continuano a ricevere benefici dall'amico e non si condivide o ricambia, allora non è vera amicizia ma sfruttamento. L'amicizia è sensibilità e tenerezza. Un amico non può essere scortese, intrattabile, sbrigativo perchè l'amicizia è delicata, dolce, tenera. Non puoi pensare di essere ostinato, difficile, duro con un amico.
Infine esprimo gratitudine ai miei genitori che mi hanno insegnato quanto sia importante la gentilezza e il rispetto verso gli altri.
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