GIARDINIERI CORAGGIOSI

 

Jolanda Maggiora Vergano e io ci siamo conosciute in una soleggiata giornata di Settembre di  pochi anni fa. Entrambe eravamo state invitate a tenere delle lezioni nell'ambito di un festival dello yoga. Ho sempre pensato che parlare dello yoga, in relazione alla vita che ognuno di noi conduce nella collettività, possa essere di sprone sia per l'individuo che per la società.  Parlare di dharma, di etica, di come lo yoga può sostenerci è culturalmente importante per aprire la nostra visione della vita.  Ho condiviso queste mie idee con Jolanda, insegnante di rilievo della S.I.Y.R. Scuola di Formazione Insegnanti Yoga Ratna di Gabriella Cella, subito è nata un'intesa di vedute che ci ha portate a pensare di proporre il seminario YOGA DHARMA.

Crediamo sia importante iniziare a presentare questo seminario che terremo online il 24 Ottobre e che è stato anche ricono
sciuto dalla YANI come corso di formazione continua per gli insegnanti di yoga.

Il seminario, aperto a tutti, è un primo passo per aprire una condivisione più allargata con chi deciderà di partecipare.

Di seguito quanto ha scritto Jolanda per dare un'idea della lezione che terrà in YOGA DHARMA:

GIARDINIERI CORAGGIOSI

E’ veramente così difficile fermarsi nell’ascolto? Certo è più comodo “surfare” il caos piuttosto che
entrare nell’onda. Se pensiamo alle origini dello yoga i Rishi, i grandi saggi, facevano solo contemplazione. Un tempo interiore segnato dal non- fare, da spazi liberi, da creatività e silenzio. Nella società di oggi distratta, veloce e non presente all’azione dovremmo ritornare ad educarci ad osservare, diventare osservatori con gli occhi della mente per aprire nuovi spazi percettivi. Lo yoga se sperimentato, praticato è una meravigliosa àncora per poter osservare la nostra vera natura, svadharma, la nostra manifestazione individuale . Osservazione, contemplazione alla ricerca della propria vocazione . Imparare a non condurci, allontanare l’idea di dover diventare qualcosa per andare verso la
possibilità di riconoscerci. Sentirsi un po; come il seme di una mela che sa già che la sua natura sarà essere fiore e frutto. Ma per guardarsi dentro in uno stato di non-fare ci vuole coraggio. Spesso il coraggio viene confuso con il compiere azioni esagerate e pericolose incuranti della paura. Ma il guerriero apre il cuore, non ha bisogno di fare la guerra. Il coraggio può essere l’attitudine che ci porta a stare in un Asana o all’ascolto del nostro ritmo, del nostro Respiro . Coraggio è la capacità di compiere un’azione, anche la più semplice e banale, nonostante la consapevolezza che la sua messa in atto forse provocherà in noi (e a volte non solo in noi) una trasformazione. Ognuno di noi ha semi, intenzioni, un potenziale che vuole vivere, venire fuori.
jolanda maggiora vergano

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