Mi predispongo positivamente alla giornata, percorrendo i corridoi dell'imponenete palazzo mi viene in mente la canzone Prego, grazie, scusi, tornerò, mentre mi preparo a non dover contare quante volte dovrò pronunciare queste parole, certamente con piacere ma che alla fine mi porteranno alle mie scontate (o forse no) riflessioni. Entro e chiedo al vigilante:" Scusi dove si trova l' ufficio x? " e lo ringrazio. Entro nella stanza indicatami: " Scusi mi darebbe delle informazioni su questa pratica? Grazie." Mi sento rispondere che non è di loro competenza, quindi mi invitano a recarmi in un altro ufficio e rispondo " Grazie per le informazioni". Percorro altri corridoi salgo altri piani e arrivo in un altro ufficio. Entro in punta di piedi quasi con il timore di interrompere l'impiegato seduto alla scrivania intento in una telefonata, aspetto che termini e con riverenza: " Scusi mi hanno indicato di rivolgermi a lei, può aiutarmi? Grazie ". Risposta: "Mi spiace ma non è di mia competenza, le consiglio di rivolgersi all'ufficio X", ringrazio e percorro altri corridoi. Busso, sempre con riverenza, alla porta e aspetto fuori, nessuna risposta, ribusso ma niente, chiedo a un passante nel corridoio:" Scusi ma non c'è alcuno nella stanza?" e mi viene detto che oggi il tal dei tali è assente, ringrazio ancora, giro i piedi e dopo un'ora sono punto e a capo senza aver risolto nulla. Intanto il mio tempo si perde veloce nei meandri dell'immenso palazzo e nessuno me lo paga. Potrei dire che sto perdendo questo tempo? A chi interesserebbe? Ritorno all'help desk e riformulo una domanda di aiuto, biascicando gli ennessimi scusi e grazie che fino ad ora non mi hanno portata a nulla. Ed ecco che il mio benedetto computer di bordo sempre riflessivo si accende a causa di un dubbio amletico e sono in cerca di una risposta.Quando entriamo nelle attività commerciali per effettuare compere ci aspettiamo che sia i commessi che alla cassa, ci ringrazino e così per tutte le attività relative alla compravendita di beni o servizi. Quando andiamo in un ufficio siamo noi a ringraziare gli impiegati per le informazioni che ci vengono date o le pratiche che hanno sbrigato. Cosa cambia? Nel primo caso siamo entrati in un'attività privata e chi ci lavora per noi ha il dovere di ringraziare perchè acquistando un bene contribuiamo al suo sostentamento, al mantenimento dei posti di lavoro e a far si che l'attività possa continuare ad esistere. Nel secondo caso abbiamo già acquistato a monte un servizio grazie all'essere contribuenti al mantenimento di quel servizio stesso e conseguentemente dei posti di lavoro atti ad espletarlo ma nessuno ci ringrazia. Anche quando facciamo un acquisto siamo assistiti ma non ci sentiamo in obbligo di ringraziare, anzi pretendiamo cortesia, gentilezza, gratitudine mentre nell'altro caso no, infatti siamo noi a dover essere carini. Per inciso non entreremo più in un esercizio, in un ristorante, in una palestra o un albergo dove non ci hanno trattato con gentilezza ma sicuramente questo non accadrà se avremo bisogno di ritornare in un determinato ufficio. Nel primo caso la gentilezza è, in qualche modo, indotta dalla competizione che avviene grazie alla concorrenza e alla possibilità di scelta che il mercato offre. Nell'altro caso la scelta non esiste e di conseguenza neanche la competizione. Sarebbe strano entrare un giorno in un ufficio e alla fine essere ringraziati dagli impiegati perchè con le nostre richieste e la nostra contribuzione quei determinati lavori possono continuare ad esistere. Il mio dubbio è " In fondo il meccanismo di domanda e offerta non è uguale per entrambe le situazioni?". Mi piacerebbe sentire il parere di chi legge questa mia folle riflessione. Forse cerco di navigare contro la corrente del fiume? Non c'è una motivazione per dire scusi, grazie, prego, a prescindere, a mio avviso, sono parole bellissime da pronunciare ma se penso che tutti i lavori possono esistere sempre grazie alle richieste di altri, allora dovremmo sempre ringraziare tutti coloro che ci danno l'opportunità di lavorare quando li incontriamo o no? Insomma inqualsiasi posto lavoriamo dovremmo sempre essere grati e mostrare con gentilezza la nostra gratitutine a coloro che richiedono i nostri servizi. Questa rete di gratitudine creerà il tornare nei luoghi dove ci sentiamo a nostro agio, dissiperà le critiche e renderà tutto più fluido e snello. Così inizieremo a cooperare per la sostenibilità di una mentalità più eco e logica. Com'è andato a finire il mio salire e scendere le scale del palazzo? " La ringrazio per avermi aiutata e dedicato il suo tempo" la risposta dell'impiegato " Prego, si figuri, dovere".
La gentilezza dovrebbe essere praticata sempre e verso tutti e soprattutto senza tornaconto.
RispondiEliminaGentilezza sincera espressa come atto di amore.
Si é gentili e quindi si manifesta gentilezza. Se invece trovo gentilezza, ad esempio un commesso di un negozio di scarpe usa parole gentili, e questa gentilezza é motivata unicamente dalla competizione, ovvero dalla concorrenza commerciale tra rivenditori di scarpe, allora si tratta di falsa gentilezza.