GLI ALLENATORI

 


Gli allenatori non sono solo quelli che allenano le persone che hanno particolari talenti per diventare dei campioni nello sport ma sono anche quelli che condividono con noi alcune sfaccettature e tempi della nostra vita e che hanno l'inconsapevole compito di allenarci alla pazienza. Il termine pazienza deriva da pati che in latino significa soffrire ma anche tollerare e sopportare e dal greco paskein che significa medesimamente sopportare e soffrire ma anche provare una sensazione. Quindi possiamo dire che coltivare l'attitudine alla pazienza significa tollerare e sopportare, cercando di soffrire il meno possibile ma soprattutto allenarci nel non avere una reazione repentina e fulminea alle provocazioni che altri ci possono fare. La pazienza ci fa rimanere in ascolto. Ascoltare significa osservare dentro di noi tutte le emozioni che proviamo quando qualcuno adotta dei comportamenti poco equilibrati. Ascoltare con pazienza ci permette di capire se e perchè proviamo o possiamo provare ancora determinate emozioni e sofferenze e lavorarci su per dare in seguito, con equilibrio, le giuste risposte a coloro che possono averci attaccato o ferito. Ma vediamo chi sono gli allenatori. Gli allenatori possono essere  sostanzialmente di due tipologie. La prima è quella delle persone che a livello tecnico e culturale hanno determinate competenze e capacità per  indirizzare  gli altri ad allinearsi verso determinati pincipi atti a sviluppare il proprio potenziale e questo è quello che fanno i bravi allenatori. La seconda tipologia sono gli allenatori che, avendo dei pregiudizi o nutrendo dei sentimenti di avversione nei confronti di determinate persone, verso le quali non nutrono simpatia, non cercano di portarle a manifestare le loro intrenseche qualità ma vogliono che si adeguino e si conformino alle loro logiche di pensiero e quindi iniziano ad utilizzare tutti i metodi per contrastarle e svalutarle. Il pregiudizio è composto da punti di vista personali sulla base delle proprie idee e convinzioni individuali circa alcune persone, senza volere ascoltare e approfondire quello che l'altro vuole esprimere. Questo senz'altro condiziona e induce ad avere una visione sbagliata dell'altro a causa di preconcetti che impediscono di conoscerlo realmente. Le persone che hanno molti pregiudizi, anche se passa del tempo, rimangono ferme in quelle personali, permanenti e comode convinzioni che per loro rappresentano la verità assoluta e mentre inducono gli altri a mettersi in discussione, loro non sempre si mettono in discussione, perchè? La discussione può avere differenti colorazioni e sfumature. Una sana ed aperta discussione crea un confronto, uno scambio di vedute  al fine di una crescita sia dei singoli che partecipano al dibattito che, collegialmente, di tutti coloro che sono presenti al dibattito. La discussione di qualsiasi argomento, che sia di natura letteraria, scientifica, spirituale, lavorativa o tra amici e familiari, non è mai inutile o infruttuosa neanche quando può diventare un contrasto di divergenti opinioni. Infatti è quando siamo aperti al confronto che possiamo sviluppare la capacità di accettare le divergenze di opinioni e di aprirci all'altro e di conseguenza crescere ed evolverci. Diversamente rimaniamo dei singoli che, pur facendo parte dello stesso frutteto sono alberi che si nutrono solo del proprio ego e che non apriranno mai il loro sguardo e di conseguenza non si renderanno conto che nella piantagione esistono anche gli altri alberi, ognuno con una sua non replicabile bellezza interiore. Gli allenatori della seconda tipologia sono quelle piante che vogliono rimanere nel loro confort e che non si importano se fanno parte o meno di un frutteto ma pensano che i propri frutti siano quelli più belli, più appetitosi e così continuano a rimanere nelle loro personali convinzioni, nelle loro personali interpretazioni di una Realtà che non riescono o non vogliono cogliere o che colgono a modo proprio. Queste persone amano stare nella nicchia che si sono costruiti e denigrano o attaccano tutti coloro che la pensano diversamente. Perchè sono i nostri allenatori? Perchè ci provocano, sicuri che piegheremo la nostra volontà alla loro visione del come secondo loro si dovrebbe essere. La loro attitudine è utilizzare sempre la stessa modalità per farci capitolare. Dobbiamo prendere il loro modo di fare come dei continui esami ai quali ci sottopongono. Quando queste persone appaiono nella nostra vita  e si rivolgono a noi senza gentilezza allora cosa dobbiamo fare? Non sono importanti le loro azioni atte a ferirci ma quello che noi proviamo, l'emozione, il sentimento, le sensazioni che le loro parole e azioni fanno emergere dentro di noi e allora lasciandoli andare per la loro strada, l'unico dovere che noi abbiamo è di raccogliere tutte le nostre forze interiori per superare una ferita che ci può essere stata inflitta. Quindi sarà necessario osservare come percepiamo quella ferita per iniziare a guarirla, consapevoli che, per quanto riguarda l'altro, ognuno raccoglierà il frutto delle proprie azioni, delle proprie parole e financo dei propri pensieri. Se si prova fastidio quando l'altro espone una sua opinione è perchè viene toccata la zona di confort personale, dove si vive nell'illusione che non ci si debba mai mettere in discussione. Questo avviene perchè spesso le discussioni scoperchiano le fragilità individuali e collettive. Il rancore, le gelosie, le invidie i pregiudizi sono come pericolosi tarli che mentre si nutrono, degradano la nostra parte interiore più profonda. A volte nel legno si può notare qualche tarlo morto e supponiamo che l'infestazione sia terminata ma non è così perchè se non si agisce con una profonda purificazione del legno infetto altre tarme continueranno a fare il loro lavoro e a devastare. Nello yoga esitono pratiche di purificazione che ci portano a cambiare  Drishti ovvero lo sguardo, la focalizzazione, la visione delle cose perchè ciò che vediamo non è mai come appare ma lo percepiamo a seconda della nostra mente giudicante che non è mai imparziale ma è corrotta, non a caso uso questo verbo, da sentimenti che corrodono. Infatti la gelosia, l'invidia, il pregiudizio, la rabbia, l'avversione sono sentimenti che corrodono innanzitutto chi li prova precludendo così la realizzazione di una Verità che va al di là dei confini e delle apparenze, al di là del mio e del tuo, dell'io e del tu e che ci rivela che siamo tutti parte di un unico genere che si denomina umanità. Incentivare dentro di noi la voglia di andare verso livelli di consapevolezza sempre più profondi e con pazienza distaccarci da chi non è amorevole con noi perché ama solo se stessa o se stesso, andare oltre le personali visioni e con forza e determinazione cercare di comprendere la vera essenza della vita,  questo è l'allenamento che dovremmo fare ogni istante. Quindi bisogna non solo lasciare andare persone e situazioni il cui intento è quello di non aiutarci ad aprire la nostra visione, a comprendere la nostra reale natura che va al di la dei conflitti nei quali gli altri, a volte, cercano di trascinarci ma anche non attaccarci alle emozioni che quei conflitti possono manifestare in noi. Una persona che è su un reale cammino di evoluzione spirituale desidererà che anche gli altri possano evolversi e che tutti possano essere felici e cercherà in tutti i modi di evitare di denigrare gli altri ma, come un vero allenatore, farà di tutto per aiutarli a portare fuori i loro talenti.  Riconoscere l'unità che sottointende a tutto ciò che esiste è la vera sfida perchè coltivare ad incentivare le divisioni è roba già vista e stravista. In conclusione quando venite attaccati, quando gli altri non capiscono quello che dite e vi svalutano, ricordatevi che il problema non è il vostro, perchè se realmente avessero interesse a capirvi aprirebbero un dialogo con voi, un sano ed equilibrato confronto. Il non voler discutere è già di per se un contrasto, una manifesta volontà di non voler ascoltare quello che l'altro ha dire e quindi è già di per se una svalutazione narcisistica. Satya la verità, anche se fa male, è l'unico strumento che abbiamo tutti noi per crescere individualmente e collettivamente. Ci vuole coraggio a chiedere scusa all'altro se lo abbiamo ferito ma ci vuole coraggio nel creare discussioni equilibrate senza chiusure e preconcetti. Le chiusure e i pregiudizi sono un'imposizione della nostra volontà sull'altro mentre l'aprirsi all'ascolto non solo è un atto di maturità ma significa anche avere la capacità di dare valore all'altro. Tutto questo non può avvenire con la razionalità della mente perchè solo il cuore ha la capacità di instaurare dialoghi sorprendenti. Per quanto ci sforziamo e creiamo tattiche per amare, il vero amore si manifesta quando apriamo le porte del cuore, perchè il cuore è la sede della Essenza pura dell'Amore Universale che non è mediata dai filtri delle nostre errate concezioni, delle nostre invalide culture, di sentimenti di avversione, di ostilità. Si bisogna avere proprio coraggio per continuare ad allenarsi nel portare fuori quel sentimento chiamato Amore che non è confinabile o relegabile in un solo nucleo o luogo ma che è Universale. Trovare il coraggio di aprire le porte del cuore e della visione mentale,  al di la delle offese e deprezzamenti che gli altri possono manifestarci è la più grande forza insita in noi. Un campione diviene tale non solo grazie alle sue innate capacità e qualità ma anche grazie al lavoro di squadra, di gruppo e al supporto della collettività.  Il divenire consapevoli che l'unione fa la forza mentre le divisioni depauperano la forza dell'umanità, questo è uno degli sforzi più grandi che oggi ci viene richiesto.



 

 

 


 







Samadhi dimorare nella quiete


SAMADHI DIMORARE NELLA QUIETE
 
Potrebbe sembrare pretenzioso e poco utile, per l’insegnamento pratico dello yoga moderno, approfondire il Samadhi. Tuttavia,nella linearità del percorso yogico,  esso è l'ultimo livello di consapevolezza che si ricongiunge al primo, al fine di rendere manifesto lo scopo intrinseco dello yoga stesso, ovvero il dimorare nella quiete dell’assorbimento non duale che può portare alla libertà. Il Samadhi insegna a mettere insieme le frammentazioni dell’individuo per andare oltre le inquietudini. Porta il praticante a rimuovere e trascendere delle parti della propria personalità per arrivare a vivere in uno stato di imperturbabilità, stabilità e pace che ognuno, allievo o insegnante che sia, anela raggiungere, L’approfondimento dell’eccelso processo del Samadhi, delle tematiche e delle pratiche ad esso legate, ci consente di comprendere meglio le pratiche e l’insegnamento dello yoga.

Alcuni contenuti di questo corso saranno:

    L’importanza del Samadhi
    I presupposti per raggiungere il Samadhi
    I diversi tipi di Samadhi
    Praticare il Samadhi
    Lo stato che si sperimenta nel Samadhi
    Gli ostacoli al Samadhi

Il corso ha una parte teorica e una parte di pratiche yogiche e meditative dedicate al Samadhi.

INFORMAZIONI SUL CORSO


Luogo di svolgimento: ONLINE piattaforma Zoom

Data:  Domenica 18 Maggio 2025

PROGRAMMA:

  10:00-13:30 / 15:00-18:30

ore 10,00-13:30 teoria e pratica yoga
ore 13:30-15:00 pausa
ore 15:00-
18,30 teoria e pratiche di yoga e di meditazione 

 

PRENOTAZIONE E ISCRIZIONE

 

Il contributo di di partecipazione è di 60,00 euro per l'intero corso ed è inclusa anche la quota di iscrizione all'associazione. Effettua il versamento sull’IBAN IT03S0359901899087848506911  
Intestazione Associazione Shanti Sai banca Monte Pruno
CAUSALE scrivere esattamente come indicato di seguito: Cognome Nome -  Samadhi

PRENOTAZIONE
-Prenota il tuo posto confermando l'iscrizione e inviando copia del bonifico via email a  shantiyogapz@gmail.com

- Ti confermeremo l'avvenuta ricezione del bonifico.



Per gli insegnanti di yo use ga iscritti alla YANI ( Yoga Associazione Nazionale Insegnanti) questo seminario è stato riconosciuto come  Corso di formazione continua per Insegnanti di  Yoga.


RECAPITI PER ULTERIORI INFORMAZIONI:



E-mail shantiyogapz@gmail.com   oppure adrianacrisci4@gmail.com

  cellulare 3774264352

Alla fine del corso verrà rilasciato l'attestato di partecipazione.

IL corso sarà tenuto da
Adriana Crisci
Insegnante di yoga e meditazione da molti anni. Oltre all’Hatha yoga e al Raja yoga si è formata in psicologia dello yoga, nei Riti tibetani e nella Ancient tibetan techiniques buddho meditation. Ha lavorato per anni, come yogaterapeuta presso un grande ospedali e come insegnante di yoga nella scuola primaria e superiore, dove oltre ai corsi per alunni e insegnanti ha tenuto anche conferenze e seminari. Ha tenuto e tiene corsi, seminari e conferenze sullo yoga per varie strutture e associazioni sanitarie tra le quali Associazione Donne Medico, AVIS, Vivere Donna. Ha scritto vari articoli sullo yoga. Tra l'altro ha condotto lezioni sullo yoga per uno dei Ministeri del Governo Italiano. Lavora come Yoga Expert, insieme ad architetti e paesaggisti, a progetti sulla percezione e la costruzione dell'immagine e degli spazi per la tutela dell'ambiente. Ha ideato e condotto programmi radiofonici sullo yoga. Ha ideato il progetto Yoga Sostenibile e il blog Yoga Sostenibile Da un po di tempo lavora come Yoga Expert e Insegnante di Yoga, insieme a medici,psicologi, nutrizionisti,fisioterapisti e altre figure socio sanitarie a un progetto dell’Associazione Donne Medico che ha lo scopo di promuovere il benessere della donna. É stata, nella YANI, coordinatrice per la Campania, la Basilicata, la Calabria e la Sicilia, membro del Consiglio Direttivo, della Commissione Comunicazione e della Commissione Conferenze.
 Oltre ad insegnare yoga e meditazione è Naturopata, Floriterapeuta iscritta a registri nazionali ed internazionali e ha conseguito varie specializzazioni nell'ambito delle terapie olistiche, dell’Ayurveda, dei processi energetici e psicologici dell’individuo.